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Diversi economisti e studiosi di geoeconomia identificano nella One Belt One Road Initiative (OBOR – ora Belt and Road Initiative – BRI) uno dei progetti di investimento più importanti nella storia moderna. Il paper, dopo un’analisi dei principali dati economici, si sofferma sugli investimenti (ampliando l’analisi anche a quelli che non rientrano tra i 65 paesi identificati), successivamente si focalizza sul commercio estero di questi paesi e del loro commercio bilaterale con l’Italia.
Le versioni in inglese e in italiano possono essere acquistate su questo sito in formato PDF.
La newsletter semestrale frutto della sinergia tra ASSOPORTI e SRM fornisce una panoramica di alcuni parametri economici più strettamente collegati allo sviluppo del trasporto marittimo, con l’obiettivo di seguirne l’osservazione nel tempo. Lo scopo è mettere in risalto dati, statistiche, analisi sulla competitività del sistema portuale globale e soprattutto del Mediterraneo, mare in cui circola il 20% circa del traffico mondiale via mare e dove, sono in corso piani di potenziamento di molte infrastrutture portuali e logistiche. L’Italia sta attraversando un momento importante per la sua economia portuale, con una riforma sancita dal Dlgs. 169-2016 che ha apportato importanti novità sulla governance e sugli assetti organizzativi portuali, con previsioni di realizzazione di importanti investimenti. Rimane aperta la competizione portuale e marittima nel Mediterraneo, il fenomeno delle Megaship e delle grandi alleanze pare non fermarsi almeno per ora; il raddoppio del Canale di Suez, l’ inaugurazione del Canale di Panama, il nuovo slancio dello Short Sea Shipping con particolare riferimento al Ro-Ro e i nuovi investimenti della Cina negli scali del Mediterraneo paiono essere solo alcune delle sfide che i porti italiani debbono prepararsi ad affrontare per cercare di cogliere le opportunità commerciali che ne deriveranno. La newsletter, in definitiva, vuole offrire agli operatori uno spaccato sul Mediterraneo e su quello che vuol dire la portualità che in esso si sviluppa. Con l’Italia in prima fila che deve continuare a puntare in modo deciso e forte sullo sviluppo dei suoi scali e del sistema logistico connesso.