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Hanjin: uno scenario marittimo in evoluzione

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Il collasso della Hanjin Shipping ha stupito molti osservatori, ma non  si è trattato di una crisi improvvisa. Dal 2011 l’azienda chiudeva i bilanci in perdita. In cinque anni ha accumulato 5 miliardi di dollari di debiti. Fino a quella data però aveva potuto contare sul credito delle banche, trainate dalla Korea development bank. Quando il livello del debito è divenuto insostenibile e le linee creditizie sono state interrotte, la compagnia coreana ha chiesto di essere ammessa alla procedura di amministrazione controllata (31 agosto 2016), segnando il più grande fallimento della storia del trasporto marittimo di container. Il paper analizza l’impatto che la vicenda Hanjin potrà avere sull’economia globale sia nel breve sia nel medio-lungo termine.

Il paper è disponibile solo in italiano. E’ possibile acquistarlo su questo sito ad un costo ridotto.


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Shipping Update – 2016

Nel 2015 l’economia globale è cresciuta del 3,1% (3,4% nel 2014); l’economia cinese, uno dei principali motori della crescita globale, ha fatto registrare un aumento del 6,9%, il tasso più basso degli ultimi venticinque anni. Per i traffici marittimi mondiali si rileva un incremento del 2,6% (3,4% nel 2014), mentre la flotta mondiale è cresciuta del 3,5%.  L’aumento dei traffici di carichi secchi  è stato pari al 2%, il più basso livello dal 2010; dopo due anni di declino, invece, il comparto del petrolio ha visto un incremento del 4%, quale impatto del forte calo del prezzo; i traffici containerizzati, dopo il recupero del biennio 2013/14 che lasciava presagire un incremento per il 2015 nell’intervallo del 3-4%, hanno fatto registrare un modesto  +2,7%. In forte diminuzione gli ordini di nuove bulk carriers, di segno opposto quelli per tankers e containership.

 

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The port of Antwerp and the Northern-European future maritime economic development

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Questa ricerca è dedicata ai porti del Northern Range. L’articolo, elaborato grazie alla collaborazione tra SRM, l’Università di anversa e la Kuhne Logistics University di Amburgo, è diviso in tre sezioni: a) La prima di impronta più statistica è rivolta a mostrare, attraverso l’applicazione della matrice input-output, il peso e quindi l’importanza del porto di Anversa per l’economia belga; b) la seconda illustra l’impatto economico dei porti di Rotterdam e Amburgo sull’area del Northern Range, ed effettua un confronto con Anversa; c) l’ultima si focalizza sugli sviluppi che questi porti potrebbero avere a seguito dell’apertura del nuovo Canale di Panama.

Il paper è disponibile solo in inglese. E’ possibile acquistarlo su questo sito ad un costo ridotto. Per valutarne i contenuti consulta l’abstract

Gli effetti economici dell’allargamento del Canale di Panama sui traffici marittimi

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Scopo del paper è evidenziare le prospettive e le ricadute economiche che l’ampliamento del Canale di Panama comporterà per il settore dei trasporti e della logistica a livello mondiale e del Mediterraneo. Le conseguenze legate a tale ampliamento saranno difatti considerevoli. Nel paper si propone altresì un confronto sui costi tra le principali tratte competitor, le ripercussioni sulle merci e sui traffici e sulla fisionomia del mercato globale. Dall’America settentrionale, all’America latina, all’Europa all’Asia difatti improvvisamente molte nazioni vedranno aprirsi rotte navali alternative per accedere ai mercati di sbocco.

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Italian Maritime Economy. Suez, il ruolo della Cina, il nuovo Panama: dalle rotte globali, un Mediterraneo più centrale

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Il terzo Rapporto Annuale analizza i nuovi fenomeni che in questo momento stanno caratterizzando l’andamento dei traffici marittimi, con particolare riferimento all’Italia. La prima parte del Rapporto esamina gli scenari economici e competitivi del sistema marittimo italiano, attraverso dati, statistiche e indici che analizzano la competitività del Paese. A seguire vi è la seconda parte monografica con due saggi: uno sui porti del Northern Range e l’altro sul Canale di Panama. Il primo articolo, evidenzia l’importanza e il peso del porto di Anversa per l’economia belga e l’area del Northern Range; fornisce inoltre un confronto con i porti di Rotterdam e Amburgo, nonché un focus sui possibili sviluppi di questi porti a seguito dell’apertura del nuovo Canale di Panama. Questo evento genererà indubbi impatti sui traffici marittimi nel medio e lungo termine e per questo motivo è stato analizzato nella seconda monografia del Rapporto anche grazie al know-how acquisito da SRM nell’ambito della missione svoltasi a Panama nell’aprile 2016, durante la quale ha ascoltato tutti i principali operatori coinvolti a vario titolo nell’infrastruttura.

Il terzo Rapporto Annuale (in italiano e inglese) può essere acquistato su questo sito in versione digitale ad costo ridotto.

Per richiedere la versione cartacea (30 euro + costi di spedizione) scrivere a comunicazione@sr-m.it

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Mediterranean Ports – Maggio 2016

Questa pubblicazione semestrale è realizzata grazie al partenariato tra SRM e Assoporti. La newsletter vuole offrire agli operatori uno spaccato sul Mediterraneo e su quello che vuol dire la portualità che in esso si sviluppa. Con l’Italia in prima fila che deve puntare in modo deciso e forte sullo sviluppo dei suoi scali e del sistema ad essi connesso. Le analisi e i dati sono arricchiti da interviste realizzate con protagonisti della portualità di livello internazionale, in questo numero abbiamo ascoltato: Eamonn O’Reilly (Chief Executive at Dublin Port Company) e Santiago Garcia-Milà (Deputy Director General of Barcelona Port Authority).


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Maritime Indicators Campania – 2016

I “Maritime Indicators Campania”, realizzati da SRM e Unione Industriali di Napoli, offrono una chiave interpretativa alle dinamiche ed ai vari fenomeni che contraddistinguono il settore marittimo in Campania.  A corredo dell’analisi statistica sono state realizzate alcune interviste ad imprenditori selezionati dall’Unione Industriali di Napoli, con le quali si intende offrire un momento di riflessione non solo sullo scenario attuale, ma specialmente sui vari possibili scenari futuri della logistica in Campania e del porto di Napoli.

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Programmazione operativa regionale: Speciale trasporti Regioni Meridionali – FESR 2014-2020

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Obiettivo di questo paper è illustrare alcuni dei principali aspetti relativi al settore trasporti contenuti nella Programmazione Operativa Regionale (POR) 2014-2020 delle regioni meridionali. Sono stati analizzati i POR delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, secondo: priorità d’investimento; aree d’intervento; obiettivi specifici; azioni per il raggiungimento degli obiettivi; forme di finanziamento, sostegno UE e contropartita nazionale. A seguire sono state presentate le differenti tipologie di contributi di Fondi Europei, i programmi presentati dall’Italia per ricevere il cofinanziamento, gli obiettivi di crescita ed un focus sulle Regioni italiane del Mezzogiorno, esaminate poi singolarmente.

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La nuova disciplina delle assicurazioni marittime: problemi giuridici, confronti internazionali e prassi delle imprese

Questo paper approfondisce il tema della disciplina dell’assicurazione degli armatori per i crediti marittimi e i suoi risvolti nella prassi delle imprese con particolare riferimento al cluster portuale di Napoli. L’approvazione a livello comunitario della direttiva 2009/20/CE del 23 aprile 2009 ha creato un nuovo quadro giuridico volto a responsabilizzare maggiormente gli operatori economici, innalzare la qualità del trasporto marittimo mercantile e armonizzare il fenomeno assicurativo nel settore armatoriale a livello comunitario. In Italia il d.lgs. 111/2012 ha disposto l’attuazione della dir. 2009/20/UE che stabilisce per gli Stati membri l’obbligo di un’assicurazione di responsabilità per i propri armatori. La direttiva presuppone che gli stati comunitari abbiano aderito alla Convenzione LLMC (Convenzione di Londra sulla limitazione di responsabilità per i crediti marittimi), cosa che l’Italia non ha ancora fatto, sicché, nel nostro Paese, la Convenzione LLMC non è ancora in vigore. Di conseguenza, il legislatore si è trovato a dover disporre l’attuazione della direttiva senza che nel nostro ordinamento si trovino le norme da essa presupposte. Il profilo dell’applicazione pratica del d.lgs. 111/2012 si profila, dunque, foriero di notevoli problemi.

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La governance della responsabilità sociale nella logistica portuale

Il paper intende delineare, attraverso un approccio di tipo esplorativo, le possibili misure necessarie ad incrementare l’attrattività dei porti e, dunque, la loro abilità ad intercettare i volumi di traffico gestiti dai global logistic player. In particolare, accanto a quelli che possono essere considerati i presupposti classici per la competitività portuale sono stati individuati ulteriori strumenti di competitività nell’integrazione e nell’interoperabilità tra i diversi attori della supply chain logistico portuale; nell’informatizzazione delle procedure e dei lavori portuali e, infine, nell’evoluzione del terminale marittimo verso il social supply chain management come conseguenza dell’attuazione di pratiche di responsabilità sociale nella logistica portuale. In questo percorso, si è attribuita importanza preminente alla governance della responsabilità sociale nella logistica portuale italiana, indagata mediante il “caso estremo” del Porto di Venezia confrontato con tre dei più importanti porti del Mezzogiorno (Napoli, Gioia Tauro e Bari).

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