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In questa sezione dedicata alla portualità e allo shipping sono ospitati lavori di ricerca, saggi di approfondimento e interviste a protagonisti italiani ed esteri. I Porti sono valutati nell’ottica dell’impatto economico sul territorio di riferimento e dell’attrattività in termini di investimenti e di competitività internazionale delle infrastrutture. Il settore armatoriale è analizzato attraverso studi e confronti tra gli operatori italiani ed esteri. Particolare evidenza sarà dedicata anche al settore delle assicurazioni (maritime insurance).

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Sviluppo marittimo sostenibile ai confini dell’Artico: green finance, carburanti alternativi e le rotte dell’estremo Nord

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Questo paper, curato dalla KLU University di Amburgo, insieme a bremenports, analizza i risvolti della nuova rotta artica con le prospettive future in tal senso.

Il paper è disponibile solo in inglese.


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La geointelligence a supporto delle analisi dell’economia marittima

Il bacino del Mediterraneo, il Golfo di Suez e l’omonimo canale costituiscono un’area sempre più integrata che fa da cerniera tra l’Oriente e l’Occidente, una direttrice di sviluppo che rappresenta per l’Italia e il suo Mezzogiorno, un’opportunità economica strategica a livello mondiale. Dopo il raddoppio del Canale di Suez (portato a termine nel 2015), l’economia marittima mondiale cambia. A questo aspetto, si aggiungono altri elementi strategici che vengono presi in considerazione dalle Compagnie marittime e che prediligono la via della Seta: valorizzazione delle economie di scala, possibilità di incrociare hub di rilevanza intercontinentale e i costi competitivi di attraversamento dei canali. Sulla base di queste premesse, nasce, in collaborazione con SRM, un progetto che mira a fornire informazioni geografiche e tematiche a valore aggiunto a supporto delle analisi degli andamenti del mercato economico marittimo, con un focus all’area del Mar Mediterraneo. In particolar modo, è stata analizzata e definita una metodologia operativa che permetta di analizzare le rotte navali attraverso il bacino mediterraneo. Dalle analisi condotte è stato possibile monitorare l’andamento del mercato economico navale del bacino mediterraneo in confronto a quello mondiale, l’influenza cinese nell’import/export, il cambiamento del traffico navale nei principali porti italiani, la frequenza di alcuni corridoi navali, ecc.; i risultati ottenuti sono stati rappresentati in mappe tematiche.

Questo paper è stato il primo classificato del “Premio Rassegna Economica 2017”. L’autrice vincitrice è Cristina Monaco.

Il paper è disponibile solo in inglese.


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Il Baltico destinazione emergente nel mercato crocieristico: attori, porti e linee di tendenza

Il paper focalizza l’attenzione sul settore crocieristico della specifica area del Baltico, la quale negli ultimi anni sembra emergere come strategica e attrattiva di flussi crocieristici sempre maggiori. La metodologia di ricerca utilizzata è di natura quali-quantitativa, prevedendo, inoltre, un breve approfondimento di un case study relativo all’attività dell’operatore MSC Cruises. Relativamente all’area del Baltico, sono analizzati i complessivi flussi crocieristici e le ricadute nei principali porti. Inoltre, con l’intento di analizzare il grado di competitività dei porti, è stato realizzato un indice capace di misurare le performance dei diversi scali all’interno dell’area. In riferimento al case study, oltre al numero dei passeggeri trasportati in anni diversi, sono presi in considerazione anche la quantità e la natura dei pacchetti escursionistici venduti dal cruise operator. L’obiettivo finale del lavoro è capire in quale misura il settore crocieristico può fungere da volano per lo sviluppo turistico delle città portuali, dei porti e dei territori ad essi attigui. Infatti, se dal punto di vista quantitativo i flussi croceristici sono in costante aumento, è, però, necessario comprendere quali possono essere le ricadute reali sul territorio di tali flussi e in che modo i porti crocieristici possono riuscire ad attrarli.

Il paper (disponibile solo in italiano) è stato selezionato nell’ambito del “Premio Rassegna Economica 2017” e pubblicato sul numero 1 – 2017 della rivista internazionale “Rassegna Economica“ in qualità di secondo classificato nel filone “Le caratteristiche competitive e le dinamiche evolutive della Maritime Economy in Italia e nel Mezzogiorno”.


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Aspetti ed analisi dell’utilizzo del Gas Naturale Liquefatto (GNL) e della batteria al litio nelle navi da crociera

L’evidenza empirica mostra che una nave da crociera causa lo stesso inquinamento di 5 milioni di automobili, a parità di distanza. Ciò è dovuto al fatto che, attualmente, una nave da crociera è alimentata con il fuel oil, che causa l’emissione di numerose sostanze nocive, che possono causare anche effetti immediati (come attacchi d’asma, tosse, occhi secchi) sulle persone che sono a bordo della nave.  Il presente lavoro analizza, mediante la metodologia SWOT, (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) due casi in cui vengono applicate delle tecnologie innovative al fine di ridurre il livello di inquinamento che il settore crocieristico produce. Sono già in fase di costruzione otto navi da crociera che utilizzeranno il Gas Naturale Liquefatto come carburante. Il Gruppo Grimaldi ha, invece, brevettato una tecnologia innovativa capace di far funzionare una nave da crociera con una batteria al litio.

Il paper (disponibile solo in italiano) è stato selezionato nell’ambito del “Premio Rassegna Economica 2017” e pubblicato sul numero 1 – 2017 della rivista internazionale “Rassegna Economica“ in qualità di terzo classificato nel filone “Le caratteristiche competitive e le dinamiche evolutive della Maritime Economy in Italia e nel Mezzogiorno”. L’autrice è Domenica Marinangeli.


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The Circular Economy as a green strategy for the deep blue of the Southern Italy

Negli ultimi anni i divari tra le regioni, del Nord e del Sud Italia, generati in termini di PIL pro-capite, si sono ulteriormente aggravati, il che ha determinato come principale conseguenza l’aumento del tasso di disoccupazione. Il Mezzogiorno d’Italia soffre di una condizione storica di sottosviluppo, sebbene si concentrino proprio in quest’area le più ampie possibilità di sviluppo e di crescita. L’Economia Circolare rappresenta la migliore strategia da attuare per il rilancio dell’economia, basandosi sulla riusabilità di prodotti e materie e sulla rigenerazione (e resilienza) delle risorse naturali. Un tale approccio permette di creare e mantenere il valore in ogni anello/passaggio del sistema economico eliminando gli effetti indesiderati dell’attuale sistema lineare. I porti rappresentano un crocevia intermodale di merci e risorse e costituiscono un punto di partenza ideali per la realizzazione di modelli organizzativi basati sul concetto della simbiosi industriale. Di conseguenza, i porti hanno accesso a: rifiuti organici, risorse bioenergetiche di area, biomassa da catene di approvvigionamento in transito, energia da attività ad alta intensità energetica il luogo adatto per innescare il circolo vizioso di crescita che la circular economy può dar vita. Per fare in modo che il porto di Napoli e così anche per l’intero Mezzogiorno si avvii allo sviluppo, è importante che vi sia l’integrazione con il mondo dell’innovazione e della ricerca e l’insediamento di attività ad alto valore aggiunto nei punti franchi.

Il paper (disponibile solo in italiano) è stato selezionato nell’ambito del “Premio Rassegna Economica 2017” e pubblicato sul numero 1 – 2017 della rivista internazionale “Rassegna Economica“ in qualità di quarto classificato nel filone “Le caratteristiche competitive e le dinamiche evolutive della Maritime Economy in Italia e nel Mezzogiorno”. Gli autori sono Ilaria De Benedictis e Mario Fordellone.


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New legislation on Ship recycling as a booster for the Blue Economy

Il Regolamento (UE) n. 1257/2013 del 20 novembre 2013 ha come obiettivo principale il riciclaggio sicuro ed ecocompatibile delle navi, Le nuove regole hanno lo scopo di favorire la demolizione legale delle navi, limitando la migrazione dei giganti del mare verso i bacini asiatici, nei quali la manodopera ha un costo irrisorio e la tutela ambientale è pari allo zero. Lo smantellamento delle navi potrà avvenire solo in un strutture certificate, incluse in un apposito elenco comunitario. In questo elenco saranno presenti solo gli impianti che rispettino determinati standard in materia di tutela ambientale, sicurezza sul lavoro, trattamento e smaltimento dei materiali. La demolizione navale è una questione delicata, con un impatto rilevante dal punto di vista economico e sociale che potrebbe svolgere da volano per la blue economy portando nel nostro Paese un settore che attualmente è svolto completamente all’estero.

Il paper (disponibile solo in italiano) è stato selezionato nell’ambito del “Premio Rassegna Economica 2017” e pubblicato sul numero 1 – 2017 della rivista internazionale “Rassegna Economica“ in qualità di quinto classificato nel filone “Le caratteristiche competitive e le dinamiche evolutive della Maritime Economy in Italia e nel Mezzogiorno”. L’autore è Francesco Romano.


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Il Porto di Livorno e il progetto Darsena Europa

Il rapporto pone l’attenzione sulle relazioni tra il Porto di Livorno e il progetto Darsena Europa, analizzando tre dimensioni: quella economica, quella trasportistica e quella urbanistico-territoriale. SRM ha collaborato alla ricerca nel Capitolo 2 dal titolo “Scenario e prospettive della portualità toscana: i progetti strategici, la piattaforma Europa” con un approfondimento sul ruolo del Mediterraneo e della Cina.

Il paper è disponibile solo in italiano.

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Lo sviluppo delle Free Zone portuali: le previsioni del “Decreto Mezzogiorno” e casi studio nel Mediterraneo

I recenti dettati del decreto legge 91/2017 recante “Disposizioni urgenti per la crescita economica del Mezzogiorno” (su GU del 20 giugno 2017) convertito in Legge 3 agosto 2017, n. 123 (su GU del 12 agosto 2017), hanno previsto, tra l’altro, al Capo II artt. 4-5 la possibilità di istituire le cosiddette ZES vale a dire le Zone Economiche Speciali. Viene così introdotto nel nostro sistema normativo uno strumento oggetto in passato di lunghi e animati dibattiti e che, nell’immaginario collettivo, avrebbe potuto contribuire, una volta concepito, in modo significativo allo sviluppo o al rilancio di determinate aree del Paese, contraddistinte da persistente crisi economica e produttiva. Il report analizza le prospettive future delle ZES nel Mezzogiorno e alcuni casi studio esteri: Tanger Med, Canale di Suez e Porto di Trieste.

Asian Infrastructure Investment Bank: un supporto finanziario per i progetti che collegano Asia ed Europa

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In questo paper SRM ha analizzato il ruolo della Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB). Si tratta di un’istituzione finanziaria multilaterale guidata dalla Cina, creata per promuovere l’interconnessione e l’integrazione economica nella regione asiatica e per cooperare con le già esistenti altre banche multilaterali di sviluppo (come la World Bank e la Asian Development Bank). Lo scopo dichiarato della banca è quello di finanziare lo sviluppo delle infrastrutture in Asia e nelle regioni limitrofe. Essa è stata, infatti, inizialmente pensata come uno strumento principalmente finalizzato alla realizzazione dei progetti relativi alla One Belt One Road Initiative (OBOR), poi la sua mission è stata estesa. Il saggio ne dà conto con un’analisi molto dettagliata.

Le versioni in inglese e in italiano possono essere acquistate su questo sito in formato PDF.

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The New Silk Road: logistics disruption in the North-West European port system?

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Questo paper, curato dall’Università Erasmus di Rotterdam, descrive come si intende sviluppare l’iniziativa One Belt One Road (OBOR) nel Nord-Europa con particolare riferimento al porto di Rotterdam  e quindi come porti evoluti e tecnologici vanno preparandosi ad accogliere le Silk Ships, ossia il naviglio che sarà generato dai flussi di merci generati dall’iniziativa).

Il paper è disponibile solo in inglese.

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