Negli ultimi anni i divari tra le regioni, del Nord e del Sud Italia, generati in termini di PIL pro-capite, si sono ulteriormente aggravati, il che ha determinato come principale conseguenza l’aumento del tasso di disoccupazione. Il Mezzogiorno d’Italia soffre di una condizione storica di sottosviluppo, sebbene si concentrino proprio in quest’area le più ampie possibilità di sviluppo e di crescita. L’Economia Circolare rappresenta la migliore strategia da attuare per il rilancio dell’economia, basandosi sulla riusabilità di prodotti e materie e sulla rigenerazione (e resilienza) delle risorse naturali. Un tale approccio permette di creare e mantenere il valore in ogni anello/passaggio del sistema economico eliminando gli effetti indesiderati dell’attuale sistema lineare. I porti rappresentano un crocevia intermodale di merci e risorse e costituiscono un punto di partenza ideali per la realizzazione di modelli organizzativi basati sul concetto della simbiosi industriale. Di conseguenza, i porti hanno accesso a: rifiuti organici, risorse bioenergetiche di area, biomassa da catene di approvvigionamento in transito, energia da attività ad alta intensità energetica il luogo adatto per innescare il circolo vizioso di crescita che la circular economy può dar vita. Per fare in modo che il porto di Napoli e così anche per l’intero Mezzogiorno si avvii allo sviluppo, è importante che vi sia l’integrazione con il mondo dell’innovazione e della ricerca e l’insediamento di attività ad alto valore aggiunto nei punti franchi.
Il paper (disponibile solo in italiano) è stato selezionato nell’ambito del “Premio Rassegna Economica 2017” e pubblicato sul numero 1 – 2017 della rivista internazionale “Rassegna Economica“ in qualità di quarto classificato nel filone “Le caratteristiche competitive e le dinamiche evolutive della Maritime Economy in Italia e nel Mezzogiorno”. Gli autori sono Ilaria De Benedictis e Mario Fordellone.