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Il paper intende delineare, attraverso un approccio di tipo esplorativo, le possibili misure necessarie ad incrementare l’attrattività dei porti e, dunque, la loro abilità ad intercettare i volumi di traffico gestiti dai global logistic player. In particolare, accanto a quelli che possono essere considerati i presupposti classici per la competitività portuale sono stati individuati ulteriori strumenti di competitività nell’integrazione e nell’interoperabilità tra i diversi attori della supply chain logistico portuale; nell’informatizzazione delle procedure e dei lavori portuali e, infine, nell’evoluzione del terminale marittimo verso il social supply chain management come conseguenza dell’attuazione di pratiche di responsabilità sociale nella logistica portuale. In questo percorso, si è attribuita importanza preminente alla governance della responsabilità sociale nella logistica portuale italiana, indagata mediante il “caso estremo” del Porto di Venezia confrontato con tre dei più importanti porti del Mezzogiorno (Napoli, Gioia Tauro e Bari).

All’accessibilità e al rinnovato interesse per la crescita delle rotte commerciali nel Mediterraneo è stato dato un peso importante all’interno delle politiche di sviluppo e riqualificazione urbana, in concomitanza con lo sviluppo del turismo crocieristico e la presa di coscienza della necessaria attuazione di politiche green. Di recente, in questo scenario, un ruolo strategico è stato svolto dai porti pugliesi (Bari, Brindisi e Taranto) i quali, attuando una buona interazione, se pure non ancora completa, tra sistema portuale e sistema economico, attraverso le authority e le istituzioni politiche locali, hanno cercato di adottare i principi della sostenibilità ambientale e permesso alle imprese di esercitare rilevanti funzioni di leadership. L’obiettivo che si intende realizzare è la considerazione sull’accessibilità in Puglia, che come è noto non riguarda solo la presenza di fattori naturali. Pertanto, per un corretto sviluppo economico-sociale, non si può prescindere dall’osservazione e analisi delle realtà ambientali e culturali in cui i sistemi individuati sono inseriti, in quanto ciò aiuta a comprendere se nel territorio esistono condizioni favorevoli o ostative allo sviluppo stesso.

Questo paper si pone l’obiettivo di analizzare gli effetti delle nuove alleanze delle compagnie marittime nel settore container a livello mondiale che si ripercuotono sul sistema portuale italiano e in particolare sulla maritime economy del Mezzogiorno.
Nello specifico lo studio prende in considerazione i servizi di linea full container che hanno scalato i porti italiani precedentemente all’entrata in scena sul mercato marittimo mondiale delle due principali alleanze 2M e O3, i quali verranno comparati con i nuovi servizi che sono in attività a partire da febbraio 2015. Questi dati hanno permesso di condurre uno studio approfondito e strutturato in merito ad un argomento di grande attualità: l’adeguamento delle strutture fisiche e gestionali/organizzative dei porti italiani al nuovo naviglio mondiale. I cosiddetti Vessel Sharing Agreement (VSA) hanno costituito e costituiscono tutt’ora uno strumento strategico adottato dai principali carrier mondiali al fine di ottimizzare l’utilizzo del naviglio e ridurre contemporaneamente i costi di trasporto relativi alle maggiori rotte mondiali.

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Lo studio evidenzia le principali ricadute economiche previste per il settore dei trasporti, della logistica, del turismo e delle attività direttamente e indirettamente legate al trasporto marittimo intercontinentale derivanti dell’ampliamento del Canale di Suez e delle attività logistiche sinergiche pianificate dal Governo egiziano e previste esser completate nel corso dei prossimi anni. La struttura del paper affronta il ruolo dell’Egitto nella supply chain mondiale e gli effetti dei più recenti investimenti strategici nel settore dell’economia marittima e portuale. Sono poi analizzati il trend di traffico e le nuove infrastrutture realizzate lungo la direttrice del Canale di Suez. L’analisi permette di avere una visione completa degli interventi di ampliamento del Canale di Suez, ma anche degli ambiti portuali delle coste egiziane lato Mediterraneo e lato Mar Rosso che possono essere fra i principali beneficiari dello sviluppo dell’opera, insieme a quelli del Golfo. L’ultima parte è dedicata ad una sintesi delle valutazioni degli effetti economici diretti ed indiretti, con focus sugli aspetti di economia marittima e portuale.
abstract
relazione srm (29-11-15 English version)
comunicato stampa (29-11-15)

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La ricerca approfondisce, attraverso analisi di benchmark e di best practices, il ruolo delle politiche pubbliche nel favorire l’intermodalità ferroviaria da e per i porti quale elemento di competitività della portualità stessa ed elemento di mitigazione delle esternalità ambientali che condizionano i rapporti fra porto e città, in logica Green Port. La parte centrale di questo lavoro è focalizzata sui casi di Italia, Spagna, Francia e Slovenia in modo da identificare gli aspetti organizzativi, commerciali, di investimento diretto promosse dal settore pubblico in grado di favorire l’intermodalità ferroviaria da e per i porti nell’arco Nord Occidentale del Mediterraneo. Consulta l’abstract
Le versioni in inglese e in italiano possono essere acquistate su questo sito ad un costo ridotto.

Il presente paper si pone l’obiettivo di analizzare la situazione attuale e passata del settore marittimo container del Mezzogiorno con un particolare focus sul fenomeno del transhipment. Tale fenomeno può essere ritenuto un valido indicatore delle dinamiche evolutive dei porti e dell’organizzazione che li caratterizza. Il transhipment e il suo andamento analizzato dalla metà degli anni ’90 ad oggi rivelano: segnali di distorsione tra domanda e offerta; conseguenti processi di riorganizzazione dei servizi di linea container da parte delle compagnie di shipping; fenomeni di concentrazione dei traffici su specifici porti o clusters. In virtù di suddette considerazioni, tale analisi è corredata da un attento studio delle dinamiche strategiche che si sono susseguite all’interno del trasporto marittimo di container a livello globale. Dopodiché si effettua una fase di ricerca quantitativa, seguita da una qualitativa, in cui vengono raccolti e rielaborati i dati di traffico container relativi ai principali porti del Mediterraneo, prendendo come riferimento le ultime due decadi. L’obiettivo finale è quello di sviluppare un modello che analizzando e anticipando le future dinamiche delle rotte marittime che attraversano il Mediterraneo, con particolare focus sul transhipment, definisca il ruolo dei principali porti hub di trasbordo del Sud Italia.
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Il presente lavoro analizza i piani di sviluppo portuale dei principali porti del Sud e del Centro Italia, al fine di individuare le politiche di crescita su cui i singoli scali stanno puntando in relazione al loro livello di competitività. Quest’ultimo aspetto è trattato attraverso due tipi di analisi: una Shift Share Analysis, per individuare la decomposizione dei tassi di crescita dei principali fattori locali che hanno inciso sugli stessi, e una Network Analysis volta ad individuare i livelli di connettività dei singoli porti all’interno del mercato dei servizi Roll-on / Roll-off (ro-ro) intra-mediterranei.
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Negli ultimi anni l’attenzione dei policy maker nei confronti dell’impatto ambientale cagionato dalle attività connesse al trasporto marittimo è notevolmente aumentata. In particolare, con riferimento alle attività di shipping, nuove e più severe norme stabiliscono i limiti di inquinamento accettabili e gli standard tecnologici richiesti, così come le aspettative degli stakeholders, sempre più informati e sensibilizzati, stimolano verso una considerazione sempre più attenta dell’ambiente naturale. L’obiettivo della ricerca è duplice: in primo luogo il paper mira ad analizzare i principali contributi in letteratura sul tema, soffermandosi sulle determinanti alla base della environmental proactiviy nel trasporto merci marittimo e sulle green practices implementate. In una seconda sezione, invece, è stato sviluppato un multiple case-study sulla green orientation delle shipping companies operanti ne terminal CO.NA.TE.CO. nel porto di Napoli. Lo scopo dello studio è identificarne le principali green practices realizzate e verificare in che modo questo trend sta modificando le tradizionali leve alla base del vantaggio competitivo delle aziende di trasporto marittimo.
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Il paper (inglese e italiano) analizza le relazioni internazionali dell’Italia in termini di interscambio commerciale marittimo. Nell’ambito delle aree partner, una particolare attenzione è stata posta nei confronti dei paesi dell’Area Med. Uno specifico approfondimento è stato, poi, dedicato ai soli flussi di export (a livello di macro aree e regioni italiane) per meglio indagare sull’importanza che il trasporto marittimo ha per l’internazionalizzazione dei singoli territori. Con questa ricerca SRM ha partecipato la XVI Confereza SIET (Società Italiana di Economia dei Trasporti e della Logistica), che si è tenuta a Firenze dall’8 al 10 ottobre 2014.

Lo studio analizza il contesto competitivo nel quale si colloca il sistema portuale italiano, con riferimento ai grandi scali del Nord Europa, dell’Europa mediterranea e ai mercati del Nord Africa e dell’East Med. Con questa ricerca SRM ha partecipato la XVI Confereza SIET (Società Italiana di Economia dei Trasporti e della Logistica), che si è tenuta a Firenze dall’8 al 10 ottobre 2014.
Il paper è in inglese e italiano.
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