Acquista la nuova ricerca di SRM: La presenza marittima e logistica della Cina nell’area Med & Gulf: da mare di transito a mare strategico
Nel paper si mette in evidenza il ruolo della Cina nei traffici marittimi e nella logistica dei paesi del Med Allargato. Il Bacino del Mediterraneo sta infatti diventando sempre più strategico per il gigante asiatico è ciò risulta evidente dall’analisi dei progetti di investimento della Cina nell’Area Med. Più in generale il gigante asiatico ha in progetto di realizzare un nuova “Via della Seta”, sia marittima che ferroviaria, con l’obiettivo di promuovere il proprio ruolo negli scambi globali, integrare maggiormente i mercati euro-asiatici e trovare nuovi sbocchi alle proprie produzioni.
Con i suoi porti, i suoi vettori, ed una politica spinta di fusioni tra operatori armatoriali nazionali, la Cina ha progressivamente rafforzato il proprio ruolo nel sistema marittimo globale e ha nel Mediterraneo un obiettivo di presenza strategica: secondo le valutazioni degli autori, il Bacino è passato dall’essere un mare di transito per le navi cinesi a vera e propria base logistica permanente, una strategia perseguita a lungo e culminata con l’acquisizione di una quota di maggioranza del Porto del Pireo e con gli investimenti nel porto di Haifa in Israele, in alcuni porti in Turchia e, ultimo in ordine di tempo, la partecipazione alla joint venture che gestirà il futuro porto di Vado Ligure in Italia.
Una strategia, quindi, ben delineata per incrementare la propria presenza nei principali gate portuali del Mediterraneo e che si inquadra in un contesto globale caratterizzato da due fenomeni in grado di modificare alla radice il mondo dello shipping: le grandi alleanze tra gruppi armatoriali e il gigantismo navale.
La tendenza ad utilizzare navi portacontainer sempre più grandi ha determinato un processo di selezione dei porti, solo alcuni dei quali attrezzati per accogliere navi da 19mila TEU e oltre. Anche gli armatori cinesi seguono questa tendenza e infatti la Cosco Shipping – nome della nuova compagnia armatoriale cinese nata dalla fusione tra il gruppo statale Cosco e China Shipping, primo gruppo armatoriale al mondo con un fatturato di oltre 38 miliardi di dollari – ha ordinato 11 portacontainer da 19mila TEU che saranno operative a partire dal 2018. Con riferimento alla politica di alleanze, la Cosco Shipping partecipa alla Ocean Alliance insieme ad altri due operatori del Far East e alla francese Cma-Cgm, un accordo che andrà ad insistere, in particolare, sulle rotte Asia-Europa.
Il progetto cinese di una nuova Via della Seta marittima tra Europa e Asia sembra interessare, con riferimento all’area di nostro interesse, i porti del Pireo, Venezia e Istanbul, mentre nel Nord Europa sarà il porto olandese di Rotterdam ad essere maggiormente coinvolto. Per quanto riguarda, invece, il percorso ferroviario della Via della Seta, la tratta tra Rotterdam e Chengdu (nella Cina centrale) sarà coperta in 15 giorni, contro i 30 giorni necessari via mare.
All’interno del capitolo si dà conto del crescente ammontare di investimenti cinesi per la realizzazione del progetto, investimenti che toccheranno anche paesi dell’area Med & Gulf quali Turchia, Egitto, Iran e, in misura minore, Israele ed Emirati Arabi Uniti.
L’impatto di questo grande progetto sulla portualità e la logistica nel Mediterraneo e in Italia sarà imponente: favorirà inevitabilmente paesi che possano garantire alta efficienza portuale e logistica all’avanguardia; ciò rappresenta una sfida importante per l’Italia e per l’intero sistema di imprese manifatturiere e logistiche del nostro Paese.









